Tema: La scuola cattolica e le sfide dell’interculturale e dell’interreligioso
Partecipazione dall’UCESM: sr. Marjolein
Il 14 e 15 marzo si è tenuto un simposio internazionale organizzato dal Comitato Europeo per l’Educazione Cattolica (CEEC).
La libera circolazione delle persone, la globalizzazione dell’economia e le recenti ondate migratorie, in particolare, hanno diversificato le popolazioni dei vari stati e società europee. Questi sviluppi si sono riflessi anche nelle scuole.
Poiché in Europa esistono più di 35.000 scuole cattoliche, che contribuiscono all’istruzione e alla formazione di circa 8,5 milioni di alunni, anche questi fatti hanno cambiato la loro composizione. Questa situazione è diventata sempre più importante in diversi paesi. Oggi, molte scuole cattoliche accolgono popolazioni più diverse rispetto a ieri, sia per la cultura d’origine che per l’appartenenza religiosa dei loro alunni e, talvolta, dei loro insegnanti.
Da circa cinque anni il CEEC ha lavorato per oggettivare queste situazioni, paese per paese, e per identificare come gli attori hanno adeguato le riflessioni e le pratiche per tenerne conto.
Il simposio ha aiutato a comprendere meglio, in particolare attraverso testimonianze da vari oratori di spicco da tutta Europa (Albania, Svezia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Francia, Austria, RU, Bosnia-Erzegovina), la diversificazione della popolazione delle scuole cattoliche e ha evidenziato nuove pratiche e nuovi approcci.
Quasi ovunque stiamo lavorando ad un modo di culturalmente plausibile e teologicamente responsabile ricontestualizzare l’identità, ad una scuola cattolica di dialogo.
Le caratteristiche includono tra altri: attenzione per il singolo bambino, collaborazione con i genitori, educazione a persone libere. Non è l’intenzione di togliere la cattolicità dalla scuola, ma è di non considerarla come solo santificante, e di trattare le altre religioni in modo uguale. Ciò richiede un modo intelligente ed empatico di educazione.
Che questa forma di educazione cattolica sia una buona, era l’opinione generale. Ma anche che siamo ancora (lontani) di lì.
Informazioni più ampie sulla scuola cattolica di dialogo sono qui